a cura di Davide Crisà.

Questa settimana abbandoniamo un po’ i soliti toni ridanciani del nostro blog affrontando un tema un po’ più serio, ossia il carattere culturale e conviviale che la birra e in particolare quella artigianale ha assunto nelle comunità di tutto l’occidente.
Chiaramente la penna è influenzata dai recenti provvedimenti tesi a stroncare ogni occasione di pubblica convivialità. Non ho nessun titolo per giudicare la proporzionalità di tali interventi ma certamente si può constatarne gli effetti.
In attesa di tornare a tracannare un buon boccale di birra artigianale con gli amici al pub o al ristorante è bene ricordare che negli ultimi anni sono sorti in Italia centinaia di microbirrifici agricoli o indipendenti che occupano una nicchia che garantisce una varietà enorme di stili di birra consentendo a tutti, a prezzi modici, di sperimentare nuovi sapori e accostamenti. In tantissimi casi ogni birra artigianale è accompagnata da una brochure o cartolina che ne descrive la storia e le peculiarità che la rendono un unicum o, come altrettanto spesso accade, queste caratteristiche vi verranno descritte dal personale dei locali dove si serve birra artigianale.
Ordinare un boccale di birra artigianale è anche un po’ entrare in casa del mastro birraio.
In ogni provincia ci sono produttori di birra artigianale e molti certamente faranno servizio a domicilio in questo periodo.

Tutela questo patrimonio di identità e bevi birra di altissima qualità.

E adesso vi lascio con un aforisma del grande Frank Zappa che soleva dire che “Un paese è veramente un paese quando ha una compagnia aerea e una birra. Aiuta anche avere una squadra di fotball o armi nucleari, ma il minimo di cui ha bisogno è una buona birra”.

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